CASE DI MONTAGNA
Guido Moretti
CASE DI MONTAGNA
Edizioni Tipoarte Bologna 2008
Pagine: 384
N. illustrazioni: 600
Formato: 210x275
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È un libro composito, quello che qui presentiamo: un libro che mescola foto storiche a foto attuali, che nell’apparato iconografico dà ampio spazio ai particolari, a quei piccoli, minuscoli “segni” che rendono uniche le stufe e le stùe tappezzate di legno scuro, a quelle formelle e a quei pannelli decorati che spesso sono delle vere e proprie opere d’arte e che,nei casi più antichi, sono pagine di storia, documenti di eccezionale valore. Ecco perché queste stufe le troviamo nei musei etnografici ma anche nei castelli e nelle residenze nobiliari, ma anche nelle piccole case di contadini che resistono nei meandri dei nostri villaggi più isolati; le vediamo illustrate nei dipinti sette-ottocenteschi e fanno mostra di sé nelle foto storiche dedicate all’intimità più profonda e sacra della famiglia. Non dimentichiamoci, poi, che attorno alle vecchie stufe a olle e nella penombra profumata di resina e di legno tirato a cera delle stùe sono nate - nelle lunghe serate invernali - le nostre leggende più belle e gli occhi di migliaia di bambini e bambine si sono sgranati davanti al miracolo delle fiabe più straordinarie. La stufa a olle come “nonna” calda e accogliente, insomma, come respiro tranquillo e sereno di chi accetta la propria vita con la certezza di avere alle spalle una famiglia e un campo da coltivare, e in fondo al cuore su una fede in cui trovare conforto. Ecco perché è importante che anche oggi ci sia qualche artigiano che conserva i segreti per costruire questi autentici capolavori: è questo l’artigianato tradizionale del quale andiamo più fieri, perché in quei pannelli e in quelle formelle di ceramica si riflette la nostra identità più vera, quella di cui siamo gelosi. Finché ci sarà qualcuno che decide di aprire la porta della propria casa al respiro dolce e profumato di una stufa a olle, significa che c’è speranza per il futuro. Questo è il messaggio di Guido Moretti, ma anche la mia personale convinzione. (Franco Panizza, Assessore all’artigianato, alla cooperazione e ai trasporti della Provincia autonoma di Trento.)
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